Benvenuti nel nostro blog e al primo appuntamento con la rubrica Dintorni letterari, un’occasione di dialogo e condivisione con autori e autrici della zona per far conoscere, anche fuori dalle mura della nostra libreria nel centro storico di Cittadella (PD), coloro che dedicano anima e corpo alla scrittura di libri.

Lo scopo di questa rubrica è intervistare autori locali, di Cittadella, della provincia o del Veneto in generale, per dare voce a chi della parola ha fatto il proprio mestiere o la propria passione o, perché no, entrambe le cose.

Siamo lieti di inaugurare questo nostro salotto virtuale in compagnia di Gino Tonello.

AUTORE

Gino Tonello

PROFESSIONE

Artista

LIBRI PUBBLICATI

Nato di maggio

SOCIAL

Gino Tonello nasce nel 1961 in una famiglia di contadini di San Giorgio in Bosco. Cresce circondato dalle bellezze della natura, segnato dalle fatiche (e le gioie) legate al mondo dell’agricoltura. Studia all’Istituto d’arte Michele Fanoli di Cittadella, oggi liceo artistico, e comincia a dipingere molto presto. Nel suo percorso di artista, Gino spazia dai ritratti a olio su tela, ai paesaggi in smalto su vetro, approdando con gli anni alla tecnica materica. I temi che tocca con la sua arte sono molteplici e variegati: visitate i suoi profili social e il suo sito internet www.ginotonello.it se siete curiosi di saperne di più. La sua passione per la scrittura si sviluppa invece in età adulta, ma faremmo meglio a chiedere direttamente a lui… L’abbiamo incontrato a casa sua, il vecchio casolare di famiglia ora adibito a residenza e atelier.

Come è nata la tua passione per la scrittura?

È stata una conseguenza più che un’esigenza, mi spiego: fin da piccolo ho sempre amato disegnare, passione che ho sempre coltivato e che col passare degli anni è diventata una professione. Dipingendo racconto storie cercando di emozionare lo spettatore o di farlo riflettere usando i colori e le forme al posto delle parole ma, come capita spesso, l’idea, la visione o quel sogno li racconto prima sulla carta, li fisso in modo da ricordare anche a distanza di tempo ciò che ho visto materializzarsi nella mia mente. Possono passare anche dei lunghi periodi di tempo da quel primo appunto a quando lo rileggo e lo sviluppo, solo allora capisco se e come approfondire.

Insomma, negli ultimi 20 anni le mie opere pittoriche nascono da degli scritti. Ogni ciclo pittorico, ogni tema affrontato, ogni mostra fatta, ha così il suo contrappunto scritto. Non tutte le idee scritte diventano quadri, alcune hanno una loro poetica, una forza evocativa tali da non rendere necessario lo sviluppo su una tela.

Dopo anni mi sono trovato con quaderni di appunti, di pensieri, di idee, di poesie che a distanza di tempo funzionavano ancora. Certo, erano da correggere, da perfezionare nella forma, ma avevano un’Anima!

Il foglio di carta scritto, corretto, cancellato, vissuto mi dà la sensazione del fatto compiuto, di qualcosa che resta al di là del tempo, dove non basta un semplice “Canc” per eliminare tutto.

Come scrivi le tue opere: sei ancora legato alla carta o preferisci avvalerti della tecnologia?

Amo la carta! Il foglio di carta bianca, come una tela bianca, impongono un grande rispetto.

Sono però un figlio del mondo e dei tempi, appena ho del tempo libero mi piace viaggiare e non sempre carta e penna sono a portata di mano… ma il cellulare sì! Lo uso come registratore, memorizzo dei messaggi vocali nei luoghi e nei momenti in cui non posso scrivere. Poi, appena posso, riascolto e trascrivo sulla carta.

Sul mio comodino, poi, c’è sempre un quaderno e una matita perché a volte di notte mi capita di sognare qualcosa di particolare e che devo assolutamente ricordare, e seppur mezzo addormentato, mi alzo e lo scrivo con tutto il disappunto di mia moglie.

Il foglio di carta scritto, corretto, cancellato, vissuto mi dà la sensazione del fatto compiuto, di qualcosa che resta al di là del tempo, dove non basta un semplice “Canc” per eliminare tutto.

Qual è il tuo libro preferito o il libro che ha segnato un momento di svolta nella tua vita?

È difficile dirne uno solo, se non impossibile, ma ci sono stati libri o autori che in qualche maniera si sono legati a fatti e periodi della mia vita in modo indissolubile, sia per analogie, sia come punto di svolta.

Vorrei citarne alcuni, perché oltre a essere stati fondamentali nella mia formazione, lo sono stati in parte per un’intera generazione.

Il primo è stato “Siddharta” di Hermann Hesse. Avevo appena compiuto 14 anni e finiti gli esami di terza media, mi ero iscritto alla prima superiore al mitico Istituto Statale d’Arte M: Fanoli di Cittadella, davanti me quasi 4 mesi di vacanze estive! Frequentavo all’epoca degli amici di qualche anno più grandi e, come spesso succede, imparai da loro delle “cose da grandi”. Eravamo a metà degli anni 70, i movimenti del ’68 erano ancora tangibili con tutto ciò che hanno comportato: le contestazioni politiche, la musica rock come cambiamento, la libertà sessuale, i viaggi in località remote e mistiche, le droghe e le discussioni filosofiche sull’amore o sull’amicizia incondizionata, erano per noi ragazzi curiosi e con voglia di essere adulti, all’ordine del giorno. Ricordo che mi prestarono questo libro, lo lessi tutto d’un fiato e ne rimasi folgorato. Il libro perfetto in un momento perfetto. Da quel momento lessi gran parte delle opere di Hesse.

Anni dopo e tantissimi libri dopo in un momento di malinconica felicità, altro grande e appassionato incontro: “L’amore ai tempi del colera” e “Dell’amore e altri demoni” di Gabriel Garcia Marquez. Struggenti come solo l’amore può essere.

Arrivano poi anche momenti complicati e di rottura e come nella vita anche le mie letture cambiano. Si cercano nuovi spunti, nuove idee, nuovi amici e nuove letture per dare nuova linfa a un Gino un po’ più grande. Incontro in questo momento lo sprezzante Charles Bukowski, divorando “Pulp”, “Compagno di sbronze” e altri.

Termino questa breve selezione con 2 autori e 2 libri completamente diversi tra di loro ma che hanno innescato in me la voglia di sperimentare cose nuove e voltare pagina: “Cuore di cane” di Michail Bulgakov e “Le poesie di Alda Merini” della poetessa Alda Merini.

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

Domanda difficile.

A volte non ne ho, e a volte un armadio non basterebbe a contenerli.

Con l’età ho capito che la cosa più preziosa è il tempo e allora cosa desiderare di più se non avere più tempo. Se nel mio cassetto troverò più tempo, nasceranno quadri, libri, spettacoli e altro ancora.

Come descriveresti con poche parole il tuo libro “Nato di maggio”?

L’ho scritto nel risvolto della copertina: “Un breve viaggio a piedi nudi nella mia vita tra percorsi accidentati e prati fioriti”.

È un viaggio cominciato anni fa, un lavoro di scavo nei ricordi fino a trovarne l’essenza, cercando di riportare a galla le emozioni di quel vissuto di un tempo ma che resta attualissimo.

Sono poesie ma al tempo stesso sono finestre sulla vita, e se vediamo la vita nel suo insieme e ciò che la smuove, troveremo un po’ di noi in ogni lettura.

Il passato che si confronta con il presente, senza rancori o riserve dove i conflitti generazionali, familiari, amorosi o di amicizia diventano passi su un percorso che chiamiamo vita, sempre rigorosamente a piedi nudi.

 

Ricordiamo ancora con piacere una serata di presentazione del tuo libro “Nato di Maggio” a cui abbiamo preso parte. La sala convegni della Torre di Malta era gremita e il pubblico entusiasta applaudiva rumorosamente.

Stai lavorando a una nuova pubblicazione?

Sì, da mesi ho cominciato un nuovo progetto letterario, completamente diverso da “Nato di Maggio”. Non saranno poesie, ma un romanzo e per ora posso dire che sarà irriverente.

Noi siamo pronti ad accompagnarti nelle tue presentazioni e ti ringraziamo per aver condiviso con noi i tuoi pensieri in questo primo appuntamento con Dintorni letterari.

 

I libri di Gino Tonello sono disponibili in Libreria Vettori a Cittadella (PD) e, se invece non siete in zona, possiamo spedirli in tutta Italia grazie alla collaborazione con Libridaasporto. Per maggiori informazioni o per ordinarli, contattateci!

Ringraziamo Gino per la sua disponibilità e per averci concesso di fare incursione nella sua vita di scrittore e ringraziamo anche voi per averci letto.

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