Continuano gli appuntamenti bimestrali con gli aggiornamenti di lettura della nostra libraia Greta.

Tra marzo e aprile i libri letti sono in tutto 15, di cui 4 graphic novel, 8 romanzi e 3 saggi. A farla da padrone sono premi Nobel e scritti autobiografici, curiosi di scoprire qualcosa di più?

Buona lettura!

Libraia con pila di libri

Grande meraviglia

di Viola Ardone

A cent’anni dalla nascita di Basaglia, grazie a cui furono chiusi i manicomi, un romanzo di formazione ambientato proprio in un limbo tra l’ospedale psichiatrico e la vita fuori

Elba è nata e cresciuta nel Mezzomondo perché è lì che la sua mamma è rinchiusa, in un manicomio. Questa sua condizione la porta a esprimersi in maniera bizzarra e a interpretare il mondo che la circonda, l’unico possibile per lei, con gli unici strumenti che possiede. La giovane protagonista e narratrice ci racconta la sua esistenza tra le mura dell’ospedale psichiatrico, popolato di medici, inservienti e malati dalle mille sfumature di pazzia. Ma la sua vita è destinata a cambiare quando arriva un nuovo dottore intenzionato a salvarla da quel posto non adatto a una bambina che pazza non è mai stata.

 

Mi è piaciuto perché: è un romanzo di formazione che non ti aspetti, che sa raccontare la Storia dell’Italia e la situazione dei manicomi intrecciandola alla storia di una bambina e poi ragazza che racconta in prima persona, e con parole “sue”. Non solo, in un secondo momento, il punto di vista verrà capovolto, facendoci conoscere più a fondo la vicenda umana e professionale del dottor Meraviglia.

Dipendenza

di Tove Ditlevsen

L’ultimo capitolo della trilogia autobiografica dell’autrice

Tove ha soltanto vent’anni, ma è già una poetessa conosciuta, sta scrivendo il suo primo romanzo ed è la moglie di un editore più maturo di lei. La sua vita sembra correre sulla giusta strada verso la felicità, ma purtroppo non è così. La aspettano relazioni tormentate, fallimenti lavorativi, gravidanze indesiderate e incontri non proprio fortunati, che la porteranno a conoscere la dipendenza in tutte le sue forme.

 

Mi è piaciuto perché: come nei due libri precedenti, la narratrice protagonista e autrice racconta la sua vita senza pudore e indulgenza, con un linguaggio a tratti poetico, duro e diretto. In questo capitolo conclusivo ci porta con lei all’inferno, un inferno che lei stessa ha vissuto quando la dipendenza dai farmaci non le lasciava scelta, mossa da un desiderio incontenibile di amore e vita che la fa precipitare in un vuoto senza senso lungo un percorso che porta all’autodistruzione.

Cronaca di una morte annunciata

di Gabriel García Márquez

Un piccolo capolavoro del grande Gabo, Nobel per la letteratura nel 1982

Santiago Nasar morirà. I gemelli Vicario hanno già affilato i loro coltelli e tutti a Manaure lo sanno: presto i fratelli di Angela vendicheranno l’onore di quella verginità rubatale in modo misterioso dall’aitante Santiago. Tutti lo sanno, ma nessuno fa alcunché per impedirlo e così la morte annunciata lo sorprende nel fulgore di una splendida mattinata tropicale.

 

Mi è piaciuto perché: sappiamo cosa succede alla fine del romanzo sin dalla prima pagina, se non già dalla quarta di copertina, ma l’autore sa sorprenderci a ogni paragrafo con personaggi colorati, descrizioni musicali e profumi inconfondibili. Il fatto che la storia sia basata su un fatto realmente accaduto rende tutto più interessante e fa riflettere sull’etica delle persone, oltre che sulle casualità della vita.

Come per altri libri di Garcíа Márquez che ho letto in lingua originale, credo che poterli apprezzare in spagnolo sia un’occasione da non perdere.

Dove c’è più luce

di Sualzo

Un riuscitissimo fumetto edito da Tunuè nel 2023

La vita del signor Voynich, rinomato libraio antiquario, è stata sconvolta dall’abbandono della moglie che, in seguito a un’amnesia, l’ha dimenticato. Il signor Voynich passa le sue giornate spiando la donna e cercando di risvegliare in lei i ricordi. Reso cinico dalle vicende della sua vita, l’uomo tende ad essere scortese con chiunque, tranne con suo nipote Carlo e con Anna, l’anziana assistente della sua libreria antiquaria. Un giorno, però, in libreria arriva una ragazza che vorrebbe stimare un libro, e il signor Voynich, per quanto cerchi di mascherarlo, rimane colpito da lei.

 

Mi è piaciuto perché: è un libro che va assaporato, lasciato sedimentare, riletto, in cui i tanti temi centrali (la memoria, la rabbia, il dolore, la perdita, la speranza, l’imperfezione) affiorano tra le pagine per permettere al lettore una riflessione su sé stesso e sulle proprie relazioni. Geniale a mio avviso la libreria come ambientazione, perché a mio parere rappresenta il simbolo visibile dell’anima del protagonista.

Un giorno questo dolore ti sarà utile

di Peter Cameron

Un romanzo del 2007 tornato alla ribalta grazie al passaparola sui social

Il protagonista di questo romanzo si chiama James, ha 18 anni e vive a New York. Finita la scuola, lavoricchia nella galleria d’arte della madre, dove non entra mai nessuno, così per ingannare il tempo, e nella speranza di trovare un’alternativa all’università, James cerca in rete una casa nel Midwest dove coltivare in pace le sue attività preferite, ovvero la lettura e la solitudine.

 

Mi è piaciuto perché: tratteggia in maniera sensibile e profondamente vera il passaggio fondamentale tra la giovinezza e l’età adulta, tra la fine della scuola e il mondo del lavoro. Nonostante il titolo suggerisca temi pesanti, forse tragici, il romanzo è una lettura piacevole e scorrevole perché c’è una satira costante alla società americana e alle famiglie disfunzionali che spesso influiscono pesantemente sulla vita dei figli.

Flush. Una biografia

di Virginia Woolf

La biografia immaginaria del cagnolino della poetessa Elizabeth Barrett Browning

È l’inizio dell’estate del 1842 quando Flush, un cucciolo di cocker spaniel di razza purissima, varca la soglia del numero 50 di Wimpole Street, a Londra, per essere regalato a una delle più grandi poetesse inglesi, la brillante e sventurata Elizabeth Barrett. Dai racconti incentrati sul cane ripercorriamo quindi la vita della poetessa: la malattia, il matrimonio col poeta Robert Browning, il trasferimento in Italia e la nascita del figlio.

 

Mi è piaciuto perché: innanzitutto è affascinante il modo in cui è nato questo romanzo: Virginia Woolf rimase così colpita dalle descrizioni che la poetessa fa del suo cane da decidere di dedicargli una biografia. Mescolando realtà e finzione, guizzi di umorismo e lampi di autentica poesia, la grande scrittrice ricostruisce quindi la vita di Flush, che diventa non solo il racconto del rapporto unico e straordinario che si crea tra un cane e il suo padrone, ma anche un ritratto della società vittoriana e un’acuta riflessione sulla natura umana.

L’evento

di Annie Ernaux

Il racconto autobiografico di un avvenimento doloroso e trasformativo

Nell’ottobre del 1963, una studentessa francese ventitreenne è costretta a percorrere vie clandestine per poter interrompere una gravidanza. In Francia l’aborto è ancora illegale e la parola stessa è considerata impronunciabile. Questo memoir restituisce i giorni e le tappe di un’esperienza umana: le spaesate ricerche di soluzioni e la disperata apatia, le ambiguità dei medici e la sistematica fascinazione dei maschi, la vicinanza di qualche compagna di corso e l’incontro con la mammana, sino al senso di fierezza per aver saputo attraversare un’abbacinante compresenza di vita e morte.

 

Mi è piaciuto perché: la scrittura di Annie Ernaux ci trasporta in un’altra epoca, quella della narrazione, e la crudezza, la lucidità, la sincerità con cui l’autrice si racconta ci permettono di soffrire e gioire con lei a ogni passo. Affascinante e sicuramente riuscito il modo in cui la scrittrice, premio Nobel nel 2022, intreccia alla sua vicenda questioni politiche e riflessioni tuttora caldissime sulla società e sulla condizione della donna.

Ci vediamo in agosto

di Gabriel García Márquez

Romanzo inedito pubblicato postumo dell’autore di “Cent’anni di solitudine” e “L’amore ai tempi del colera”

La protagonista di questo breve romanzo è Ana Magdalena, una donna vicino ai cinquant’anni, sposata, con una quotidianità monotona e rassicurante. Ogni anno, il 16 di agosto, con un rituale sempre uguale, visita la tomba della madre che ha scelto di essere seppellita in un’isola dei Caraibi. Tutto sembra svolgersi come di consueto, quando Ana Magdalena incontra un uomo e si scopre audace. Una notte di passione la cambierà per sempre, portandola a cercare, anno dopo anno, una nuova avventura.

Mi è piaciuto perché: lo stile delicato e poetico di Gabo è inconfondibile, tutti i cinque sensi si risvegliano leggendo le sue pagine, la musica ci risuona nelle orecchie e sentiamo il profumo inebriante dei fiori esotici. Interessante il fatto che questo testo, che ha di fatto delle piccole mancanze e delle incoerenze, non fosse molto amato dall’autore, che ne vedeva solo le imperfezioni e avrebbe voluto distruggerlo.

Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia

di Gino Cecchettin con Marco Franzoso

La lettera di un padre che ha scelto di non restare in silenzio di fronte al dolore

Dal giorno dei funerali della figlia Giulia, Gino Cecchettin ha scelto di condividere il proprio dolore cercando di affrontarlo e renderlo costruttivo perché possa essere di aiuto alle giovani e ai giovani del nostro Paese. In questo libro, attraverso la storia di Giulia, si interroga sulle radici profonde della cultura patriarcale della nostra società.

 

Mi è piaciuto perché: ho trovato tanto amore tra queste pagine, un amore che non pensa a perdonare, ma che si concentra sulla necessità di cambiare, di diventare persone migliori, perché quello che è accaduto (e che ogni giorna continua a succedere) non si ripeta. Credo che la purezza con cui quest’uomo ferito racconta di sé e della propria famiglia sia encomiabile e ammiro la volontà di informare per cambiare il mondo in cui viviamo.

Leggere piano, forte, fortissimo. Come allenare alla lettura ragazze e ragazzi

di Alice Bigli

Una guida ricca di riflessioni e suggerimenti per avvicinare ai libri

L’autrice parte dalla considerazione che leggere è faticoso e che non siamo nati per leggere, ma che la lettura è una competenza che va coltivata con cura. Quello che è innato negli uomini è il bisogno di storie che “ci aiutano ad attribuire alla vita ordine e significato”. Ogni lettore è diverso dall’altro: compito degli insegnanti e dei professionisti del settore è individuare i bisogni dei ragazzi in termini di scelta di libri e tempi di lettura. La seconda parte del libro si concentra sulla letteratura per bambini e ragazzi, sui suoi pregi, sulla necessità di presentare ai giovani sia libri contemporanei che parlino della loro realtà, sia classici. La terza presenta diverse buone pratiche: dalla lettura ad alta voce, al fare rete, agli incontri con l’autore.

 

Mi è piaciuto perché: l’autrice, una delle maggiori esperte di educazione e allenamento alla lettura in Italia, ci mette nelle condizioni di comprendere coloro che incontrano maggiori difficoltà nell’atto di leggere e di aiutarli a trovare la propria strada verso l’abitudine della lettura. È un libro per chi si occupa di far leggere (insegnanti, bibliotecari, librai), ma anche per qualsiasi altro adulto di riferimento che voglia prendersi la briga di avvicinare un bambino o un ragazzo alla magia dei libri.

Bagai

di Samuele Cornalba

Esordio letterario di un giovane scrittore nato nel 2000

Elia non è molto bravo a provare sentimenti. Se ne va in giro con il pollice sulla rotella dello Zippo e dentro ha un dolore che non finisce mai. Poi arriva Camilla, che si avvicina «come se lui le dovesse una spiegazione, un posto vicino sul pullman, un po’ d’affetto». E arrivano dal passato dei segni che sono come schiaffi, o carezze. Forse dall’inquietudine e dalla provincia non ci si salva neanche con l’amore travolgente dei vent’anni; a volte, però, ci sono persone e pensieri e dettagli che possono rendere il futuro un luogo meno spaventoso.

 

Mi è piaciuto perché: racconta le difficoltà dei ventenni al giorno d’oggi, di chi vive in provincia e si sente intrappolato, di chi vuole andare lontano per rompere le catene con l’ambiente in cui è cresciuto o trovare la propria strada lontano dai ricordi e dai giudizi di chi li conosce da sempre. Ma è anche una storia di redenzione, di guarigione, sicuramente di crescita.

Perché ci ostiniamo a leggere (e far leggere) i classici

di Daniele Aristarco

Un saggio tascabile per far scoprire la bellezza della lettura

Ottanta pagine che si leggono tutte d’un fiato sull’importanza e la bellezza di leggere i classici, alla scoperta di noi stessi e del mondo in cui viviamo. Un libro utile per i docenti e i genitori che si interessano ai (o vogliono approfondire i) temi della lettura, della letteratura e dell’insegnamento.

 

Mi è piaciuto perché: l’autore offre una serie di stratagemmi utili ad avvicinare i ragazzi ai capolavori della letteratura, dalla capacità di riassumere in modo accattivante la trama, alla scelta di libri che si amano molto. Da libraia, l’ho trovato un manuale agile che aiuta a mettere a fuoco l’importanza dei classici nel processo educativo delle giovani generazioni.

Crescere in Mozambico

di Takoua Ben Mohamed

Reportage a fumetti tratto da un’esperienza dell’autrice con WeWorld

Il resoconto di un viaggio come volontaria in Mozambico che si trasforma in realtà in una descrizione del lavoro quotidiano degli operatori di WeWorld, impegnati in Mozambico per contribuire al contrasto degli effetti più radicali del cambiamento climatico. Il Mozambico è uno dei paesi mondiali più poveri e più colpiti da siccità, cicloni e inondazioni, oltre che da malattie e guerre civili.

 

Mi è piaciuto perché: prima fa conoscere al lettore la storia del Mozambico, con il suo passato burrascoso segnato dalla sopraffazione e il suo presente colpito da situazioni difficilissime (dovute al clima, alla guerra e alla povertà), poi racconta cosa si può fare concretamente per aiutare i cittadini di questo splendido e ricchissimo paese (di risorse, di cultura, di paesaggi naturali che tolgono il fiato).

Nessun altro

di Kikuo R. Johnson

Un fumetto breve e folgorante sui legami familiari, la perdita, la maternità (e non solo)

Una madre single che cerca la strada per realizzarsi. Un ragazzino introverso che vorrebbe ritrovare il suo gatto scomparso. Uno zio musicista girovago e spiantato. Il ritratto agrodolce e toccante di una famiglia che si misura con l’elaborazione di un lutto, su un’isola delle Hawaii lontanissima dagli stereotipi da cartolina.

 

Mi è piaciuto perché: anche se all’apparenza si tratta di una storia semplice, credo che l’autore abbia avuto una cura dei dettagli impeccabile e abbia scelto tutte le strutture e i meccanismi narrativi più adatti per far entrare il lettore nella vicenda umana dei suoi personaggi.

Blankets

di Craig Thompson

Una chicca del fumetto internazionale in edizione speciale 

L’autobiografia dell’autore in forma di fumetto, in cui rievoca gli anni della sua infanzia e, soprattutto, adolescenza combattuto tra la voglia di scoprire il sesso e sé stesso, e la morale di un’educazione fortemente religiosa.

 

Mi è piaciuto perché: venendo io stessa da un piccolo paesino di campagna, riconosco (dai racconti dei miei genitori e nonni) tante delle imposizioni e delle rigide regole di stampo cattolico di cui parla Craig Thompson. Si tratta di un fumetto pieno di poesia, dolcezza e forte armonia tra disegno e parola.

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