Nuovo anno, vecchie letture.

In questo reading wrap-up scopriremo i libri letti dalla libraia Greta negli ultimi due mesi del 2023: 9 libri in totale, di cui 5 romanzi e 4 graphic novel.

Un buon posto in cui fermarsi

di Matteo Bussola

La controparte maschile di "Il rosmarino non capisce l'inverno"

Un romanzo in cui ogni capitolo racconta la storia di un uomo, ognuno unico e diverso. Sono storie che si collegano una all'altra come anelli di una stessa catena, alternando momenti di leggerezza ad altri di più difficile digestione.

 

Mi è piaciuto perché: come per "Il rosmarino non capisce l'inverno", sono stata catturata dalla forma del romanzo sin dalle prime pagine. Ogni storia, ogni personaggio, ogni vicenda sa toccare temi universali in modi inaspettati. Il fatto che i volti che incontriamo siano tutti uomini è fondamentale per tracciare un percorso di consapevolezza dei sentimenti, spesso nascosti e repressi, dell'universo maschile.

Siamo scritti a matita

di Fausto Brizzi

Un romanzo d'avventura che non ti aspetti

La storia di un'anziana coppia di librai vecchio stampo alle prese con il passare del tempo. La moglie è affetta da Alzheimer e inizia a non ricordare il suo passato, così il marito le racconta le vicende che hanno vissuto, proprio come in un libro di avventure, tra spie, pirati, cospirazioni e guerre tra clan.

 

Mi è piaciuto perché: nonostante dalla quarta di copertina mi aspettassi tutt'altro tipo di romanzo (sentimentale, con una storia d'amore e riflessioni sulla vecchiaia), questo concentrato di avventure strampalate, spesso poco realistiche, mi ha divertito e intrattenuto per un paio di giorni.

Infanzia

di Tove Ditlevsen

Il primo capitolo di una trilogia autobiografica riscoperta di recente

In questo primo libro dedicato alla sua infanzia, facciamo conoscenza con l'autrice, una ragazza di bassa estrazione sociale con la passione per la scrittura, che si trova presto ad affrontare le problematiche tipiche di chi vive in povertà ma che reagisce con anarchica ribellione coltivando i propri interessi.

 

Mi è piaciuto perché: la scrittura è fresca, senza sovrastrutture ingombranti. Con frasi semplici, l'autrice ci accompagna nella sua vita di stenti e piccole gioie, facendo luce sulla situazione femminile del '900, sui quartieri operai, sulle conseguenze di guerre che nessun civile ha mai chiesto di combattere, sui primi amori e sulla potenza delle parole. 

After Dark

di Haruki Murakami

Una sola notte, in cui succede tutto e niente

L'intera vicenda si svolge a Tokyo dalla mezzanotte alle sette del mattino successivo e coinvolge in una squallida vicenda di violenza un gruppo di persone che si conoscono appena. All'Alphaville, un love hotel gestito da Kaoru, un'ex campionessa di lotta libera, una giovane prostituta cinese viene picchiata da un cliente che poi fugge. In una caffetteria poco distante, Mari, una diciannovenne studentessa di cinese in cerca di solitudine, sta leggendo un libro; Takahashi, un giovane musicista jazz disinvolto e chiacchierone, vorrebbe attaccare discorso ma si scontra con la sua reticenza. Tuttavia, quando Kaoru cerca qualcuno che faccia da interprete alla prostituta ferita, Takahashi, che con il suo gruppo sta provando in uno scantinato vicino all'albergo, le suggerisce di rivolgersi alla giovane. Mari viene cosi a contatto con un ambiente a lei estraneo, ma paradossalmente riesce a comunicare con le persone che vi incontra in modo spontaneo e profondo: per la prima volta vince la riluttanza a parlare di Eri, la sorella maggiore, caduta in un letargo volontario dal quale non sembra volersi svegliare.

 

Mi è piaciuto perché: Murakami alterna, in questo breve romanzo, immagini di inquietante immobilità a scene di violenza e azioni molto rapide, creando uno straniamento che è tipico dei suoi scritti. Si tratta di una storia, come spesso accade con Murakami, con un finale aperto che lascia spazio a moltissime intepretazioni.

Malinverno

di Domenico Dara

Un romanzo sul potere delle storie, ma anche sui cimiteri, sulla perdita e sulla forza della fantasia

Ci sono paesi in cui i libri sono nell'aria, le parole dei romanzi e delle poesie appartengono a tutti e i nomi dei nuovi nati suggeriscono sogni e promesse. Timpamara è un paese così da quando, tanti anni fa, vi si è installata la più antica cartiera della regione, a cui si è aggiunto poco dopo il maceratoio. E di Timpamara Astolfo Malinverno è il bibliotecario: oltre ai normali impegni del suo ruolo, di tanto in tanto passa dal macero per recuperare i libri che possono tornare in circolazione. Finché un giorno il messo comunale gli annuncia un nuovo impiego: il pomeriggio continuerà a occuparsi della biblioteca, ma la mattina sarà il guardiano del cimitero. Lettore dalla vivida immaginazione, Astolfo mescola le storie dei romanzi con quelle dei compaesani, dei forestieri, dei lettori della biblioteca e dei visitatori del cimitero, dei vivi e degli estinti. A incuriosirlo è soprattutto una lapide senza nome e senza date: solo una fotografia, una donna dallo sguardo candido e franco, i capelli divisi in due bande liscissime e l'incarnato pallido. Per lui è da subito la sua Madame Bovary, la sua Emma.

 

Mi è piaciuto perché: ha una trama molto originale e anche i nomi dei personaggi sono davvero interessanti, tanto che mi sono spesso chiesta come si potrebbero tradurre in altre lingue.

Non mi è piaciuto perché: lo stile è un po' troppo "costruito", l'autore sembra voler tendere a un linguaggio aulico ma scade spesso nel banale. In certi punti l'ho trovato lento e un paio di volte ho pensato di abbandonare la lettura.

Sei tu mia madre?

di Alison Bechdel

Graphic novel autobiografico dallo stile unico

Una figura materna forte ed enigmatica: lettrice vorace, appassionata di musica, attrice dilettante, ma anche e soprattutto una donna travagliata, incastrata in un matrimonio infelice con un uomo dichiaratamente gay, e frustrata nelle proprie aspirazioni artistiche dalla sua condizione familiare e dalla presenza della stessa Alison, che da lei non ha più ricevuto il bacio della buonanotte dalla tenera età di sette anni. Questo è il fulcro centrale del libro, infarcito poi da una serie di citazioni di letteratura scientifica e psicologica che inquadrano la condizione "clinica" dell'autrice.

 

Mi è piaciuto perché: trovo interessante l'idea di proporre un'autobiografia per immagini e ammiro l'onestà con cui l'autrice mette a nudo sé stessa e la figura della madre.

Non mi è piaciuto perché: non mi aspettavo così tanti riferimenti a testi di psicoanalisi e pedagogia, con intere pagine citate e riportate all'interno della narrazione. L'insieme risulta pesante, soprattutto per chi non ha una solida base di partenza e rischia di perdersi in concetti psicoanalitici molto complessi.

Ladra

di Lucie Byron

Graphic novel d'esordio dell'autrice con Bao Publishing

Una commedia romantica che racconta l’incontro tenero e divertente tra due liceali: l’indipendente e spigliata Ella e la (apparentemente) timida Madeline, dal fascino misterioso. Ella, speranzosa di incontrare l'affascinante Madeline, si imbuca con la sua migliore amica a una festa in una villa enorme, che non sanno a chi appartenga. C’è anche Madeleine e le due scambiano qualche parola, ma Ella, presa dalla serata e inebriata dall’alcool, finisce per vomitare in un armadio. Quando si sveglia nel suo letto la mattina dopo è circondata da oggetti costosi che non ha mai visto prima e Madeleine sta suonando il campanello…

 

Mi è piaciuto perché: racconta l'adolescenza, l'amore, le relazioni queer e le feste in modo molto piacevole, dolce, ironico, a tratti irriverente ed esagerato, come accade spesso anche nei manga.

Il contastorie

di Teresa Radice

Un romanzo a fumetti che vi porterà dritti in Amazzonia

Amazzonia, anni Sessanta. Pedro vive in una piccolissima località, con le sorelline e un fratello maggiore. Cent, l’altro fratello più grande, è un giramondo, e ogni volta che torna a casa porta a Pedro libri che il ragazzo divora, con la stessa curiosità con cui ascolta i racconti delle avventure di Cent. Il giorno in cui Pedro scopre che Cent gli ha sempre mentito, qualcosa si spezza in lui, un ormeggio si rompe, e Pedro capisce di non poter più avere confini. Per salvare il fratello crescerà in fretta e si scoprirà capace di un coraggio che non aveva mai incontrato neanche nei libri.

 

Mi è piaciuto perché: racconta una storia molto originale, con un'ambientazione da sogno e personaggi perfettamente caratterizzati. Adatto a lettori giovani (dai 10-11 anni in su) e adulti pronti a lasciarsi sorprendere.

Viaggi nella filosofia

di Janine

La divulgazione scientifica a fumetti targata Bao

Un piccolo prontuario per contestualizzare nella vita moderna quegli insegnamenti di filosofia ricevuti al liceo e che per la maggior parte di noi non hanno mai un’applicazione pratica nella vita di tutti i giorni. Un libro rigoroso, documentato e serio, ma divertente e di agile lettura, per ricongiungere la teoria e la pratica.

 

Mi è piaciuto perché: è un ripasso simpatico delle lezioni di filosofia assimilate, e poco dopo dimenticate, ai tempi del liceo.

Non mi è piaciuto perché: mi aspettavo qualcosa di più approfondito, invece tocca tanti concetti senza ben analizzarli.

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