Quinto appuntamento con #letturedalibraia, se ve ne siete perso qualcuno siete ancora in tempo per recuperare ogni singolo consiglio. Scorri fino in fondo a questo articolo per leggere anche gli altri.

In questi primi mesi dell’anno mi sono dedicata sia a letture che avevo in lista da un po’ di tempo, sia a qualche novità editoriale fresca di stampa.

Vi andrebbe di scoprire cosa ho letto di bello (e meno bello) tra febbraio e marzo?

2 romanzi, 4 graphic novel, 1 raccolta di racconti, 1 albo illustrato.

Scirocco

di Giulio Macaione

Graphic novel di Bao Publishing del 2021

La storia di Mia, giovane e promettente ballerina, figlia di un padre single che, come la nonna, vuole per lei il meglio. Purtroppo, però, come spesso accade, la vita si mette in mezzo e tenta di rovinare tutto. La vicenda si svolge tra Venezia e la Sicilia, distinzione che l’autore evidenzia alternando visivamente due bicromie.

 

Mi è piaciuto perché: la storia raccontata è facilmente condivisibile e molto toccante. I temi trattati sono tanti, così come le contrapposizioni: la gioia e le sofferenze, Milano e Venezia, una nipote e la sua nonna, l’omosessualità, la voglia di spiccare il volo e il terrore che tiene ancorati al suolo.

Le buone maniere

di Daniel Cuello

Altro graphic novel di Bao Publishing pubblicato nel 2022

Quasi tutta la vicenda si svolge all’interno di un ufficio che gestisce la censura per conto del Partito. I personaggi che gravitano intorno alle scrivanie malmesse di questo labirinto della burocrazia sono l’emblema di una società allo sfascio, in cui ci si rende conto di quanto le scelte di ognuno possano influire sul futuro e il presente della collettività.

 

Non mi è piaciuto perché: non mi ha entusiasmato. Il tema trattato è interessante (autarchie e libertà, scelte di vita, lavoro, relazioni con il prossimo), ma il modo in cui viene narrato sia a livello visivo sia in termini di dialoghi non ha fatto scattare la scintilla.

Il mio migliore amico è fascista

di Takoua Ben Mohamed

Graphic novel per ragazzi edito da Rizzoli

Una storia che parla di pregiudizi, stereotipi, razzismo, scuola, crescita e amicizia, raccontata dall’autrice e protagonista sempre con il sorriso e la forza dell’ironia. Takoua ha iniziato la prima superiore e il suo compagno di banco le rende la vita insopportabile con i suoi pregiudizi e le etichette che le affibbia. Come riuscirà a resistere?

 

Mi è piaciuto perché: penso che sia perfetto per ragazzi della scuola secondaria (dagli 11 anni in su). È un ottimo strumento per imparare a conoscere l’altro e noi stessi, per sradicare i pregiudizi e porsi in un atteggiamento di ascolto per comprendere ciò che è diverso.

L’elefante scomparso e altri racconti

di Haruki Murakami

Una raccolta di racconti che sfiora l’assurdo, come è tipico di Murakami

In questo libro sentirete parlare di cinesi, di ladri di panetterie, di gatti scomparsi e di eventi che hanno dell’impossibile. Alcuni di questi racconti sono poi stati ripresi dall’autore per farne dei romanzi o degli albi illustrati.

 

Mi è piaciuto perché: continuo a pensare che il modo in cui Murakami scrive (e descrive, pensa, inventa) sia profondamente affascinante e, nonostante sia molto spesso di difficile comprensione, non smetto di leggere i suoi libri.

Non mi è piaciuto perché: non tutti i racconti mi hanno entusiasmato e d’altronde non tutte le ciambelle escono col buco!

Altro nulla da segnalare

di Francesca Valente

Libro vincitore del Premio Campiello Opera prima 2022 e del Premio Calvino 2021

Al centro di questo libro troviamo le storie dei «paz»: i pazienti (o i pazzi) dei servizi psichiatrici nati subito dopo la chiusura dei manicomi negli anni ’80: uomini e donne che si ritrovarono improvvisamente liberi nel mondo, o che nel mondo non hanno più un posto. L’autrice racconta le vicende di queste persone partendo dai “rapportini” degli infermieri, che vengono citati letteralmente, e dalle memorie dello psichiatra del reparto, dando vita a un documento prezioso a metà tra realtà e letteratura.

 

Mi è piaciuto perché: si tratta di un testo unico, che sa essere al tempo stesso struggente e ironico. Ci avvicina a delle vite che sembrano scorrere parallele ai binari della nostra quotidianità, storie bellissime di persone ai margini di una società che non comprende o accetta la loro follia. La scrittura è eccelsa e la scelta di inserire documenti reali, donati all’autrice da chi ha vissuto tutto questo in prima persona, rende quest’opera davvero toccante.

Transiberiana. Tutti a bordo!

di Alexandra Litvina e Anna Desnitskaya

Un albo illustrato di grande formato per un viaggio alla scoperta della Russia

Questo libro percorre tutta la ferrovia Transiberiana dalla capitale russa fino al Mar del Giappone a suon di consigli, storie vere e curiosità intorno alla vita che brulica tanto nelle grandi città quanto nella quiete dei paesini più sperduti toccati dalla “Trans-Sib”.

 

Mi è piaciuto perché: le illustrazioni sono molto carine e davvero accurate.

Non mi è piaciuto perché: avevo aspettative più elevate, avendo compiuto il viaggio (a ritroso però, da Vladivostok a Mosca) speravo di riuscire a immergermi nuovamente nell’esperienza, invece ho trovato le descrizioni dei luoghi toccati dal treno un po’ noiose.

Mi limitavo ad amare te

di Rosella Postorino

Finora il libro più bello letto quest’anno!

Siamo negli anni Novanta e a Sarajevo imperversa la guerra, una guerra tra gruppi etnici che fino a poco prima hanno vissuto fianco a fianco in pace. Un gruppo di bambini e bambine, ospiti di un fatiscente orfanotrofio e vittime innocenti di questo conflitto, vengono caricati su un autobus per essere tratti in salvo e portati in Italia. Da qui, ha inizio la storia di Nada, Omar e Danilo, una storia che dovrà fare i conti con il passato doloroso da cui provengono, con il presente incomprensibile in cui vengono catapultati e con un futuro che non riescono a immaginare.

 

Mi è piaciuto perché: è il tipico romanzo da cui non si riesce a staccarsi, che, per quanto doloroso, ti trascina fino alla conclusione e, quando hai girato l’ultima pagina, ti lascia con la nostalgia dei personaggi che hai accompagnato tanto lontano.

La mennulara

di Simonetta Agnello Hornby e Massimo Fenati

La versione graphic del romanzo best seller

Il racconto si muove a spirale intorno alla figura di Maria Rosalia Inzerillo, conosciuta come “la Mennulara”. Quando muore, tutto il paese di Roccacolomba si chiede chi sia stata davvero. Tutti ne parlano, tutti hanno in qualche modo avuto a che fare con lei, c’è chi la odia e chi la ricorda con gratitudine. Ne parlano soprattutto gli Alfallipe, del cui patrimonio è stata sempre oculata amministratrice. Le voci che rimbalzano in paese ingigantiscono e intorbidano le trame di quella donna che rabbia, passione, intelligenza hanno portato così in alto da tenere in pugno una famiglia di proprietari terrieri, un boss mafioso, un intero paese.

 

Mi è piaciuto perché: non conoscevo a fondo la trama del romanzo che ha avuto tanto successo negli ultimi decenni e ho apprezzato la descrizione quasi caricaturale, ma fondamentalmente realistica, della vita nei piccoli paesini della Sicilia.

Non mi è piaciuto perché: in alcuni punti la narrazione è ripetitiva, quasi monotona e non ho subìto il fascino di questa vicenda, forse troppo lontana dai miei interessi.

Avete letto o vi ispira qualcuno di questi libri? Scriveteci o passate a trovarci.

Potete ordinare questi e altri titoli contattandoci come meglio preferite oppure facendo la vostra prenotazione su www.libreriavettori.inlibreria.net.

Per non perdervi i prossimi articoli ed essere sempre sul pezzo, iscrivetevi alla nostra newsletter!

Facendo clic sul seguente pulsante confermo di aver letto e accettato l'Informativa sulla Privacy.